Fondamentali per difenderci da virus e batteri, questi globuli bianchi possono aumentare per una banale infezione o per patologie importanti come alcuni tumori del sangue. Ecco perché un loro rialzo va sempre indagato!
Nella grande popolazione dei globuli bianchi, i linfociti rappresentano circa il 20-40 per cento del totale e si possono riscontrare sia nel sangue periferico, sia nel midollo osseo e nel sistema linfatico. Hanno dimensioni leggermente superiori rispetto ai globuli rossi ed è grazie al loro intervento che l’organismo può difendersi da virus, batteri e sostanze potenzialmente pericolose.
“I linfociti B sono quelli che producono gli anticorpi, fondamentali nella risposta immunitaria contro le infezioni”, spiega la dottoressa Patrizia Pregno, ematologa CeMeDi. “Nella pratica, si attaccano ai virus per neutralizzarli direttamente oppure per etichettarli, in modo che altri globuli bianchi li riconoscano e li distruggano. I linfociti T invece inducono una risposta immunologica cellulo-mediata, cioè sono in grado di distinguere stra self e non-self, ovvero tra le strutture che compongono l’organismo e gli agenti esterni, in modo da alzare le difese solo contro le molecole riconosciute come estranee”, spiega l’esperta.
Sono soprattutto le infezioni virali a determinare un rialzo dei linfociti, se invece la linfocitosi (cioè l’aumento dei linfociti nel sangue) è costante e persistente, per cui viene confermata da più emocromi condotti a distanza di circa 20-30 giorni l’uno dall’altro, bisogna sospettare una patologia cronica. In genere, a guidare il medico verso un sospetto diagnostico è l’eventuale sintomatologia correlata: nelle malattie infettive ci sono spesso mal di gola, mal di testa, febbre, tosse o dolori articolari, mentre le forme croniche possono essere accompagnate da stanchezza costante, ingrossamento dei linfonodi oppure sensazione di peso o dolore a livello della milza.
Il trattamento della linfocitosi dipende dalla malattia sottostante, che va curata oppure tenuta sotto controllo nel tempo.
Paola Rinaldi – Starbene – Esami del sangue, linfociti alti: cosa significa e quando preoccuparsi (2024)